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Dopo la pioggia, potrebbe uscire un pallido sole. A causa della pandemia Covid l’economia della montagna italiana ha perso nel solo 2020 circa il 70% della ricchezza prodotta nel 2019 (fonte Confcommercio). Ora il graduale allentamento delle misure adottate per contenere la corsa dei contagi – dal 1 febbraio è sufficiente il green pass per chi arriva da paesi Ue -, se da una parte induce gli operatori a confidare in un’inversione di tendenza, dall’altra fa il paio, inevitabilmente, con un altro grande punto interrogativo: la corsa dell’inflazione, trainata soprattutto dai caro energia, che potrebbe convincere ancora una volta a rimandare la partenza. Eppure dagli operatori che agiscono sul territorio, e che meglio di tutti hanno “il polso della situazione”, arriva un messaggio chiaro: le aspettative ci sono.
Ghezzi (Anef): grazie ad allentamento delle regole scenario positivo per le prenotazioni
L’attenzione, in particolare, è tutta su questo mese e il prossimo, ovvero il periodo che tradizionalmente, chi può, si concede una settimana bianca in montagna. È chiaramente presto per fare un bilancio, ma dagli operatori arrivano messaggi positivi. Insomma, qualcosa si muove. Valeria Ghezzi, presidente Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef), spiega che «l’allentamento delle regole Covid era sicuramente un’esigenza molto sentita da parte degli operatori della montagna e che permette, adesso, di delineare uno scenario positivo soprattutto per quanto riguarda la conferma delle prenotazioni. Le tendenze, a seguito della circolazione della notizia sul cambio di regole, sono decisamente buone – continua Ghezzi – in particolare per il periodo di fine febbraio inizio marzo, nel periodo di Carnevale. Nella fase precedente avevamo rilevato una tendenza alla disdetta, soprattutto da parte dei turisti stranieri, molto marcata in ragione della non sostenibilità, da parte loro, delle misure anti-Covid imposte dall’Italia. Con il cambio di regole però, pur non essendo ancora possibile fornire dei dati, stiamo riscontrando un positivo e significativo interesse da parte sia di tour operator sia di singoli privati a una propensione a confermare, per il momento, le vacanze.»
Zardini (Cortina Skiworld): la stagione sta andando molto bene
Per quanto riguarda la situazione di Cortina Marco Zardini, presidente Cortina Skiworld, racconta che «in linea di massima la stagione sta andando molto bene, addirittura i numeri dei passaggi e delle vendite sono quasi gli stessi di quella pre Covid del 2019. C’è una forte presenza degli italiani, che sono i grandi protagonisti di questa stagione, stranieri un po’ meno. Forte aspettativa anche per l’alta stagione del periodo di Carnevale e in generale la seconda metà di febbraio, come testimoniano anche le prenotazioni alberghiere.»
Alverà (Associazione albergatori Cortina): leggera ripresa per le richieste dall’estero
Rimanendo alla situazione di Cortina, Roberta Alverà, presidente dell’Associazione albergatori di Cortina, ci dice che ««per le ultime settimane di febbraio e le prime di marzo prevediamo una ripresa del turismo interno dato che sono le settimane deputate, anche in città, alla settimana bianca. Al momento abbiamo richieste da parte della nostra clientela abituale sulla quale contiamo per questa ripresa e una leggera ripresa per quanto riguarda le richieste di chi viene dall’estero, dati gli allentamenti delle misure anti Covid.»
Livigno, Rocca (Mottolino): trend positivo delle prenotazioni
Cosa sta accadendo a Livigno? Marco Rocca, amministratore delegato di Mottolino, comparto sciistico, racconta che «in termini di presenze turistiche il mese di dicembre è andato molto bene con un trend positivo anche rispetto all’ultima stagione turistica del 2019/20. Sono cresciuti notevolmente gli italiani, specie di prossimità – aggiunge -: al top abbiamo infatti la Lombardia. La crescita non si è riflessa nello stesso modo sullo sci, che non ha ottenuto gli stessi risultati. Dopo le feste di Natale abbiamo avuto una forte flessione dei flussi. Il trend è negativo anche se il mese di gennaio sugli italiani non è mai stato particolarmente importante, specie dopo le vacanze. Le prossime settimane sembrano dare un segnale di forte ripresa delle presenze turistiche ma su Livigno vi sono alcune importanti considerazioni: il mercato è principalmente straniero ( al 65% delle presenze totali): questo tipo di turista è stato ostacolato dalle diverse normative sui vaccini dei vari paesi europei che hanno reso problematico lo sci alle famiglie con bambini. I dati a nostra disposizione non sono ancora consuntivi: possiamo vedere infatti un trend positivo delle prenotazioni ma non la provenienza delle stesse. La sensazione è che siano prevalentemente stranieri ma questo per un modello di business della località che vive sulle settimane bianche piuttosto che su periodi brevi che caratterizzano la disponibilità di tempo dei nostri connazionali. Siamo comunque certi – conclude Rocca – che l’andamento degli arrivi, ora che sembra essersi alleviata l’ondata di Omicron, possa darci nuovi segnali positivi anche dall’Italia».
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