ACQUI TERME. Da un lato Franca Roso, che ha incassato la fiducia dei partiti, dall’altro Danilo Rapetti come battitore libero, anche se di area e con l’appoggio di Bertero. Il centrodestra di Acqui arriverà spaccato alle elezioni di primavera con cui proverà a riconquistare Palazzo Levi, espugnato dal Movimento 5 Stelle di Lorenzo Lucchini nel 2017.
Rapetti, sindaco dal 2002 al 2012, imprenditore e dirigente d’azienda, presidente del Lions Club Acqui Host, ha rotto gli indugi ieri: «Mi rivolgo agli acquesi senza distinzioni di idee o appartenenza, convinto che la città meriti uno straordinario impegno comune: troppo difficili le condizioni dell’economia, incerte le prospettive per commercio e turismo, in crisi il mercato del lavoro». Nella sua corsa non ci sarà spazio per gli apparati, ma solo per «una formidabile Alleanza Civica di più liste, senza partiti e senza simboli, uniti dalla convinzione che un’altra Acqui sia possibile, partendo dal meglio del passato e costruendo le ragioni del futuro».
Assicura l’entourage che le liste sono in fase di compilazione. La madre di tutte è quella dell’ex sindaco Enrico Bertero, che di Rapetti fu vice ed è fuoriuscito da Forza Italia: con Alessandro Lelli e Renzo Zunino dice che «dopo cinque anni di inerzia, Rapetti sarà la garanzia di ripresa». La candidatura, tuttavia, costringerà Rapetti alla resa dei conti con la Lega, di cui è militante, ma che ha fatto scelte diverse con Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La candidata dei partiti è l’azzurra Franca Roso, commercialista, già vice sindaco di Bertero e ora presidente di Ancot, l’associazione nazionale dei Comuni termali. «Roso è già al lavoro, con tutto il team, per presentare agli acquesi i nostri obiettivi e la nostra idea – commentano le segreterie acquesi di Forza Italia (Adolfo Carozzi), Lega (Marco Cerini) e Fratelli d’Italia (Claudio Bonante) –. Il centrodestra si conferma realtà anche ad Acqui, più determinato e compatto che mai, pronto a rilanciare la città e a portare il buon governo a Palazzo Levi, per un progetto di ampia portata politica, ma aperto ad apporti civici».
Già fissata – in volata sugli avversari – la presentazione ufficiale, domani alle 18 a Palazzo Robellini, con lo stato maggiore dei partiti a livello cittadino, provinciale, regionale. Il nome di Roso circolava da mesi, ma nonostante la convergenza delle segreterie, alla fine non si è riusciti a evitare lo strappo con la frangia di Rapetti e Bertero.
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