Questa mattina il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, lancia un messaggio chiaro al direttore d’orchestra Valery Gergiev, in questi giorni al Teatro della Scala con «La dama di picche»: o prende «una posizione precisa contro l’invasione» dell’Ucraina da parte della Russia oppure la Scala sarebbe pronta a «interrompere la collaborazione». Valery Gergiev, come ha ribadito anche lo stesso primo cittadino a un evento a Palazzo Marino, ha infatti più volte dichiarato «la sua vicinanza a Vladimir Putin». Intanto ieri, al suo debutto nel capoluogo lombardo, nessun fischio da parte del pubblico, solo qualche timido «buuu».
Oggi a Milano è previsto, in piazza della Scala, alle ore 18, un presidio contro la guerra in Ucraina. Il sit-in è stato organizzato, tra gli altri, da Anpi, Arci, Acli, Cgil, Cisl e Uil. «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» dichiarano gli organizzatori, riportando l’articolo 11 della nostra Costituzione.
«Il presidio di oggi acquista, dopo i fatti di questa notte, un valore ancora più forte – spiega Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi – L’invasione è un atto gravissimo, viene messa in discussione la sicurezza internazionale e un valore che noi riteniamo fondamentale, ovvero quello della Pace. I partigiani dicevano che la resistenza era una guerra alla guerra e combattevano perché non ce ne fossero più nel mondo.
Proprio per questo la pace è lo spirito stesso della resistenza. Questa aggressione dovrebbe scuotere le coscienze di tutti noi: non dobbiamo infatti considerare questi fatti come qualcosa di lontano ma che può mettere in discussione la sicurezza di tutti».
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